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Il presente volume contiene saggi su Bergman, Strindberg e Espmark ed è dedicato esclusivamente ai più grandi esponenti della cultura svedese. La metodologia è quella seguita nei precedenti testi dedicati alla psicologia nella letteratura con esclusione di una decodificazione in chiave dogmatica e con uno sforzo diretto a chiarificare le motivazioni dell'opera e dei personaggi e l'analisi in chiave psicologica e qualche volta psicopatologica dei simboli, delle metafore e del linguaggio non verbale, ivi compreso il linguaggio dell'ambiente. Il fine di questo breve studio è quello di mettere in evidenza come accanto a due grandi artisti, ormai scomparsi, rimangono in Svezia poeti e artisti tra i quali il grande poeta Kjell Espmark. L'intento è stato quello di trattare, sia pure nello stesso film, singolarmente alcune scene in cui si sono ricercati esclusivamente alcuni aspetti psicologici da affiancare con umiltà francescana-laica al commento letterario e filosofico.